Nella prima calda serata romana di
primavera, una doppietta di Arturo Vidal mette il sigillo su una gara
che la Juve ha controllato dal primo all'ultimo minuto. Qualcuno, subito dopo l'eliminazione subita ad opera del Bayern Monaco si era subito affrettato a dire che la Juve era stata ridimensionata, che aveva perso sicurezza e che sicuramente tutto questo avrebbe avuto ripercussioni anche in campionato. Invece, come volevasi dimostrare, ha avuto ancora una volta ragione Antonio Conte, dicendo che l'eliminazione dalla Champions è servita a capire la reale dimensione di questa squadra in ottica europea. Quindi, "dimensionati" e non ridimensionati. E ieri sera si è visto. La Lazio ha
fatto ciò che ha potuto, ma sono parsi troppo pesanti le assenze nel
reparto arretrato, per poter ambire ad un risultato positivo. Troppo
isolato e non al meglio della condizione Klose, non pervenuto
Hernanes. Il solo Candreva ha dato segnali di vitalità, ma non è
stato sufficiente. King Artur ha colorato la notte di Roma regalando
alla squadra di Conte il quinto successo consecutivo. Undici punti di
vantaggio sulla seconda, a sei giornate dal termine, sono un margine
di sicurezza abbastanza ampio per poter iniziare a sussurrare quella
parolina magica che, scaramanticamente, non urleremo fino a che la
matematica non ce ne darà il conforto. L'impressione comunque è che
anche il Napoli abbia smesso di pensare al titolo, concentrandosi
esclusivamente sul mantenimento della piazza d'onore.
Se qualcuno aveva per un attimo solo
cullato l'idea di vendere Vidal, beh, è meglio che se la faccia
passare in fretta e furia. Il cileno è elemento imprescindibile nel
nostro centrocampo, giocatore che abbina quantità a qualità, corsa,
agonismo e tecnica. Bravissimo negli inserimenti, uomo dalle reti
importanti, recuperatore di palloni sino allo sfinimento. Beh, che
volere di più? Un po' aveva stupito ieri sera la mossa di Conte di
mandare in campo una formazione con una sola punta, ovvero Vucinic.
Il montenegrino è stato fondamentale nelle due azioni da rete, ha
lottato, smistato, giocato per la squadra. Sin dai primi minuti, si è
capito quanto fosse azzeccato lo schema del tecnico salentino. I
giocatori della Lazio erano disorientati, si vedevano arrivare
centrocampisti bianconeri da tutte le parti. Oltre alle due reti di
Vidal, sono andati vicino al gol anche Marchisio, Pogba e Asamoah,
con quest'ultimo bravo a proporsi, un po' meno nell'ultimo
passaggio e nelle conclusioni.
Nella ripresa ancora Marchisio si è divorato un gol praticamente dentro la porta.
Nemmeno sugli spalti c'è stata storia:
“In casa giochiamo noi!!!” è stato il coro della curva sud,
riservata ai tifosi bianconeri. Una curva strapiena e ribollente di
tifo. Pareva davvero di essere allo Juventus Stadium.
La cosa più bella dal punto di vista
laziale, è stato il volo dell'aquila Olimpia, a dimostrare ancora
una volta, quanto può essere forte il legame tra uomo e animale.
Nella Juve, da rimarcare la prestazione
di tutta la squadra. Su tutti, oltre a Vidal, Pogba formato fenomeno
e Barzagli, solito gladiatore impeccabile in retroguardia. In ripresa
Marchisio, è parso ancora un po' col freno a mano Asamoah, anche se
ha dato qualche segnale di ripresa, dopo l'ultimo periodo un po'
sotto tono. Detto di Vucinic, che ha svolto magistralmente il suo
ruolo, di un Pirlo libero di poter fare il bello e il cattivo tempo
in mezzo al campo, tutti meritano voti ampiamente sufficienti. Un bel
10 al settore del tifo bianconero che ha incitato i ragazzi dal primo
all'ultimo minuto. Indescrivibile la gioia per le due reti segnate da
Arturo, proprio sotto la curva tinta di bianco e nero.
E ora, sotto col Milan. Mancano sei
partite alla fine...Quella parolina che sottovoce stiamo tenendo in
naftalina, la vogliamo urlare a squarciagola...E...FINO ALLA FINE,
FORZA JUVENTUS!!!
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