giovedì 11 aprile 2013

Juve: il modello da seguire è il giallo di Vestfalia.

La sconfitta contro il Bayern brucia ancora. Diciamola tutta: perdere non fa mai piacere a nessuno. Anche se sai che l'avversario è più forte, scendi sempre in campo con la speranza di vincere e ribaltare il pronostico. Sapevamo che i tedeschi erano più forti, ma ci speravamo e ci abbiamo creduto, fino alla fine. Certo, il Bayern si è dimostrato superiore su tutti i fronti, e questa considerazione un pò lenisce il dolore. Ma il dolore rimane. Non c'è tempo da perdere però. Ci sono ancora sette gare di campionato: un ultimo sforzo per poterci fregiare nuovamente del titolo Tricolore. Qualcuno si è lamentato perchè ieri sera, dopo la rete del Bayern, la Juve non abbia cercato con veemenza almeno la rete del pareggio. Al di là del fatto che ogni qual volta la Juve si scopriva un pò, i tedeschi arrivavano in cinque o sei dalle parti di Buffon, ritengo sia stata, in qualche modo una scelta strategica, anche in vista del finale di campionato. Sprecare energie e magari incorrere in infortuni per rincorrere un risultato comunque inutile, non avrebbe avuto senso. Conte lo sapeva e penso che abbia cercato di fare il massimo per fare bella figura, senza distogliere lo sguardo da quello che, sin da inizio stagione era l'obiettivo principale e forse unico, ovvero la riconferma in Italia. Guardando le ultime partite, si vede infatti che, specie a centrocampo, alcuni giocatori sono stanchi, non al meglio della condizione. Mi riferisco a Pirlo, a Marchisio. Ci sono poi giocatori come Asamoah, in fase involutiva rispetto alla prima parte di stagione, o altri, come Isla, ancora oggetti misteriosi. Ieri sera, abbiamo capito, una volta di più, quanto siano importanti Vidal e Lichtsteiner per questa squadra, ma abbiamo avuto anche ulteriore conferma di quanto sia rapido il processo di crescita di Pogba, ormai in rampa di lancio nella formazione titolare.
Col Bayern non si può competere, a livello economico. Quello tedesco è l'unico club calcistico quotato in borsa a macinare utili (da vent'anni chiude il bilancio in at e a distribuire addirittura un dividendo ai suoi azionisti. Chiedete un pò agli azionisti della Juve cosa ne pensano.... . A livello di ricavi e di introiti in generale, non c'è paragone. Il Bayern spende tanto perchè introita tanto, ma soprattutto spende bene. E' questa la principale differenza. Negli ultimi tre anni la Juve ha speso tantissimo: il problema è che spesso questi soldi sono stati spesi male, o sono state spese cifre eccessive per taluni giocatori. Il fatto di essere entrati tra le prime otto in Europa e di partecipare alla prossima Champions League, aumenta di sicuro l'appeal della Vecchia Signora a livello internazionale. Quindi, potrebbe essere un pò meno complicato arrivare a giocatori di spessore. Tuttavia, ritengo che il modello da seguire, sia piuttosto quello del Borussia Dortmund. Il club della Westfalia, solamente sei/sette anni fa, era sull'orlo del fallimento. Ha dovuto praticamente ripartire da capo, cedendo i prezzi più pregiati ed iniziando ad investire sui giovani. Certo, i primi anni sono stati avari di soddisfazioni, ma, se andiamo ad analizzare il cammino della formazione di Klopp, vediamo come ci sia stata una crescita costante, culminata, quest'anno con la qualificazione alle finali di Champions. Questa è la strada maestra, specie in tempi di crisi; ovviamente fatte le debite proporzioni. Lo stadio del Dortmund infatti contiene un numero di spettatori doppio rispetto allo Juventus Stadium: di conseguenza è ovvio che anche i ricavi del club che fu epico avversario dei bianconeri negli anni '90, siano di portata superiore rispetto a quelli di Corso Galileo Ferraris. Il lavoro di scouting è non solo importantissimo, ma oserei dire vitale e fondamentale. Sono le operazioni alla Pogba quelle che danno i migliori frutti. Certo, non è che si trovi un Pogba ogni due minuti, ma la bravura degli osservatori deve consistere nell'andare a scovare giocatori in grado di fare la differenza quando ancora non sono esplosi e costano cifre impossibili. Questa è la vera priorità: se riusciremo a vincere questa sfida, allora potremo, nel giro di qualche anno, competere con successo a livello europeo ed internazionale. La strada è lunga, irta e tortuosa, ma la base c'è, ed è una base solida. Ora, occorre limitare al minimo gli sbagli, perchè, quando i soldi scarseggiano, ogni acquisto diventa fondamentale e i margini di errore devono drasticamente avvicinarsi allo zero.

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