lunedì 28 gennaio 2013

I numeri non mentono.

Analizzando questo primo mese di gennaio dal punto di vista dei numeri, possiamo trarre utili indicazioni sullo stato di forma fisica e mentale della squadra.
Tra campionato e coppa italia, sino a sabato, abbiamo disputato sei gare. Il bilancio è di 2 vittorie (Milan in coppa Italia e Udinese), 3 pareggi (Parma, Genoa e Lazio in Coppa Italia) e una sconfitta (Sampdoria).
Di queste sei partite, ne abbiamo giocate ben 5 in casa e 1 sola in trasferta.
Le reti fatte sono state 10 , mentre quelle subite 6.
Ciò che balza subito agli occhi è che su cinque partite in casa, ne abbiamo vinte solamente due (col Milan ai supplementari mentre con l'Udinese in scioltezza). Due pareggi e una sconfitta contro squadre che non sono venute allo Stadium a giocarsela a viso aperto, bensì chiudendosi  a riccio e cercando di ripartire in contropiede.
Emerge quindi la difficoltà da parte della squadra di vincere quelle partite nelle quali affronta avversari che giocano molto chiusi e fanno densità nella loro metà campo. Emerge la mancanza della giocata del singolo per portare a casa queste gare.
Emerge poi un fattore che, a parer mio, è il più preoccupante. In ben quattro di queste sei gare, la Juve è stata rimontata. Ovvero, dopo la tremenda fatica fatta per riuscire a portarsi in vantaggio, i bianconeri hanno denotato un calo più mentale che fisico, una certa rilassatezza, come se ormai la gara fosse vinta. Ecco che, Sampdoria, Genoa, Lazio, con gli unici tiri nello specchio della porta, hanno portato a casa pareggi o vittoria.
Ciò che si evince da questo primo mese di gennaio, a parer mio, è un mix di appannamento fisico e mentale, con preponderanza a favore del secondo elemento.
Da non dimenticare che alla Juve manca tutto l'asse di sinistra tra infortuni (Chiellini) e Coppa d'Africa (Asamoah), nonchè le condizioni fisiche precarie di alcuni uomini chiave come Pirlo, Marchisio, Vidal, Vucinic.
Preoccupazione no, ma certo campanello d'allarme.
Bisogna ritrovare quella intensità, quella determinazione, quella "ferocia" soprattutto mentale che, ultimamente, pare essere un pò venuta meno. Prova ne è stata la gara contro l'Udinese, nella quale la squadra, dopo il vantaggio, non si è accontentata, ma ha cercato il raddoppio e così via. E infatti è stata l'unica partita vinta senza sofferenza. Se il pareggio di Parma ci può stare infatti, anche vista la dinamica della gara, non ci stanno i pareggi contro Lazio e Genoa e men che meno l'assurda sconfitta contro la Sampdoria ridotta in dieci.
Penso che sia su questo aspetto che la squadra dovrà lavorare di più e sul quale, sono certo, mister Conte batterà e martellerà senza soste.

Nessun commento:

Posta un commento