domenica 27 gennaio 2013

Guida pericolosa...e tanti MEA CULPA...

Partiamo dalla fine. Dal minuto '93. Rigore netto per la Juve. Tutti lo hanno visto, tranne l'arbitro che...non se l'è sentita... Una bolgia sugli spalti, una bolgia in campo. Possibili sanzioni e squalifiche in arrivo.
Diciamo che ultimamente la Juventus non è molto fortunata, con gli arbitraggi...
Rimarcato questo e detto anche che, a dire il vero, i rigori non concessi sono stati quattro (uno per il Genoa e tre per la Juve), torniamo un attimo sulla partita.
Un primo tempo assolutamente inguardabile. Squadra lenta, priva di mordente e di idee. Nessuno a fare movimenti, tutti ad aspettare la palla e giochicchiare al piccolo trotto. Ovvio che, anche per una squadra obiettivamente molto deficitaria come quella genoana, sia stato facile controllare gli sterili attacchi bianconeri.
Un pò meglio nella ripresa, un pò più di verve, di brio e di agonismo.
Come troppo spesso accade ultimamente, però, dopo aver trovato il vantaggio, la squadra, invece di insistere alla ricerca del raddoppio (per mettere in cassaforte il risultato, contro peraltro una difesa davvero fragile come quella ligure), ha tirato il freno a mano, troppo presto convinta di aver già in tasca la vittoria. Ed ecco che, sulla prima ed unica azione degna di tal nome della squadra genoana, è arrivato il pareggio. Ancora una volta una rete da polli, ancora una volta (e non casualmente) nata dalla nostra zona sinistra, per poi trovare un clamoroso buco al centro della difesa, dove ben due giocatori del Genoa hanno potuto avventarsi (e Borriello segnare) per colpire quasi indisturbati.
C'erano ancora più di venti minuti per riportarsi in vantaggio, ma, ancora una volta, la squadra ha mancato di precisione e cattiveria sotto porta.
Diciamoci la verità: certe partite si vincono anche grazie ad un rigore NETTO al novantatreesimo, ma se arrivi a quel punto della gara, in casa contro la terz'ultima in classifica (una delle peggiori difese in assoluto), devi, innanzitutto recitare il MEA CULPA.
Un plauso a Beltrame, entrato in campo senza tradire l'emozione e autore anche di un pregevole tiro ben parato da Frey. Il ragazzo ha stoffa.
Non si possono continuare a buttare via punti per superficialità o supponenza. Quando segni una rete, devi cercare subito di chiudere la partita cercando il raddoppio. Dopo, puoi permetterti il lusso di fare accademia.
In tutto questo, si va ad inserire l'arrivo di Anelka. Un colpo davvero a sorpresa (e non in positivo). Personalmente, non mi è mai piaciuto, ma questo non conta nulla. Il problema sta nel fatto che nemmeno Anelka sia un bomber. E se poi scopriamo che Drogba giocherà nel Galatasaray, è tutto detto, Anzi, c'è pure l'ipotesi di ritrovarselo contro, in Champion's.
Da questa partita dobbiamo trarre molti insegnamenti, per gli errori commessi, sia tecnicamente che a livello mentale. Che ci serva da monito.
E, soprattutto, che gli episodi a sfavore non diventino un alibi. Giusto rimarcarli, giusto evidenziarli, giusto ripartire più "cattivi ed affamati" di prima.

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