lunedì 6 agosto 2012

La giustizia che vorremmo.

La giustizia che vorremmo sta nelle sei parole che, da sempre, dovrebbero contraddistinguerne l'esercizio, ovvero: "La legge è uguale per tutti".
Scopriamo ogni giorno che non è così. In tutti gli ambiti della giustizia.
Ci rendiamo conto che, condannare qualcuno, significa macchiarne indelebilmente lo status vitale? Piano con le condanne, ma fermezza nei giudizi. Per condannare ci vogliono le prove. Se le prove ci sono e non lasciano adito a dubbi, allora la condanna deve essere comminata, indipendentemente da chi sia il reo. Condanna severa e ovviamente commisurata al tipo di reato.
Così nella giustizia ordinaria, così nella giustizia sportiva.
Quando è iniziato il processo "Scommessopoli" si invocavano pene severe, radiazioni, etc. Bisognava dare l'esempio per evitare che tutto ciò potesse ripetersi in futuro.
Solo parole al vento? Pare proprio di si... Di radiazioni non se ne sono viste, anzi. Chi ha commesso reato, è stato addirittura ampiamente ricompensato con pene irrisorie e ridicole grazie al fatto di aver collaborato. Bella scusa, bel messaggio che passa.
Invece, sono state richieste pene e condanne di una certa durezza contro personaggi a carico dei quali, non ci sono prove certe, nè tantomeno evidenti.
Fino a che punto si può dare credito a persone che hanno commesso reato e che si definiscono pronte a collaborare solo in cambio di una pena irrisoria? Non è che queste persone sarebbero disposte a dire di tutto e di più, pur di alleggerire la loro compromessa posizione? Non è che nel fare questo, usano la tattica dello sparare nel mucchio in modo da poter colpire più bersagli possibili, colpevoli o innocenti che siano?
L'impianto accusatorio di Palazzi fa acqua da tutte le parti. L'iter processuale fa acqua da tutte le parti. Le pene comminate a rei confessi sono ridicole.
I conti non tornano.
Chi ha sbagliato deve pagare. E deve essere radiato. Senza pietà e senza falsa e ipocrita demagogia.
L'importante è che ci sia la certezza che chi paga, sia realmente colpevole.
Troppe volte abbiamo visto innocenti sbattuti alla gogna per poi scoprire che non avevano fatto nulla.....

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