lunedì 5 marzo 2018

Ciao Davide


Ciao Davide.
Non ti conoscevo di persona, non ho mai scandito il tuo nome allo stadio, né tantomeno tifato per una delle squadre nelle quali hai giocato. Questo, però, poco importa. Anzi, non importa per nulla. Perché in fondo, nel mio piccolo, ho avuto con te un rapporto speciale, in questi anni di fantacalcio. Lo so, sembrano stupidaggini e probabilmente lo sono, ma sai bene che, per chi ama il calcio, qualsiasi sfumatura, sfaccettatura, tonalità serve ad accendere quella passione che portiamo indomita, nella pelle e nel cuore, dalla nascita. Proprio l’altro giorno ripercorrevo lo “storico” delle mie formazioni fantacalcistiche. Ebbene, la sai una cosa? Sei l’unico calciatore che ha fatto parte di tutte le mie esperienze in materia, ovvero, quello che, nel gergo di fantallenatore, consideravo il MIO CAPITANO. Certo, le prime due stagioni mi sei capitato un po' per caso, poi però….Sai, non è semplice trovare giocatori affidabili, che garantiscano costanza di rendimento, certezza nella media voto e penalizzazioni ridotte al minimo. L’unico piccolo neo, se proprio te lo devo dire, è relativo alla casella dei gol fatti perché, a parer mio, uno con le tue qualità, qualche gol in più avrebbe potuto farlo. Dettagli, quisquiglie, oggi più che mai.
Te ne sei andato in silenzio, senza disturbare, lasciando però un vuoto rumorosissimo, a giudicare anche dalla marea dei messaggi che stai ricevendo da ogni dove. Ti sei guadagnato il rispetto di compagni e avversari, per il tuo modo di essere ma, cosa ancor più importante, come calciatore, ti sei guadagnato il rispetto non solo dei tuoi tifosi, ma di tutti. Semplicemente hai sempre dimostrato chi eri sul campo, senza sbraitare, urlare, lanciare slogan o proclami. Sei stato in piazze come Roma e Firenze, notoriamente non proprio amiche della Juve e dei suoi tifosi. Eppure, a memoria, non ricordo una tua frase fuori posto, una battuta, uno dei soliti clichè che in tanti tuoi colleghi hanno utilizzato nel tempo per “ingraziarsi” la nuova tifoseria. Tu no. Hai parlato sempre e solo sul campo. E questo, credimi ti fa e farà sempre onore.
Sono passato dalle lacrime di gioia per il gol di Dybala, alle lacrime di dolore quando, rientrando da Roma, ho appreso, quasi per caso, la notizia della tua scomparsa. Assurda, irrazionale, insensata. Come sono io del resto, incapace di versare lacrime dinanzi alla dipartita di persone più o meno conosciute, salvo poi ritrovarsi ad affogare nel dolore per un ragazzo di 31 anni che vedevo giocare due volte all’anno, quando incrociava il destino della Juve. Ripensandoci bene, però, non è la conoscenza a fare la differenza, ma la condivisione. E, come te, condivido la passione per lo sport più bello del mondo che però, in momenti come questo, sa essere odioso e bastardo come pochi.
Tu, però, caro Davide, ci lasci una eredità importante. In un mondo come quello attuale, ci hai ricordato che il rispetto, il sorriso, l’educazione e lo stile, sono valori che possono e devono fare la differenza. Nella vita in generale, ma anche nel calcio in particolare, c’è, ahimè, troppo odio, alimentato da mille motivi e fazioni. Ecco, dopo quanto è accaduto ieri, dobbiamo renderci conto, una volta per tutte, che si tratta solo e sempre di uno sport e che non ha senso sprecare attimi di esistenza ad odiare, disprezzare, denigrare, distruggere. Sì agli sfottò, no all’odio e alla violenza. La vita è troppo preziosa per sperperarla così malamente.
Ciao Davide. Forse un giorno ci incontreremo, in un’altra vita o in un altro luogo. Per il momento, salutami i 39 angeli, Gaetano, Andrea e tante altre belle figure che sicuramente incontrerai in questo tuo nuovo cammino.
Io comunque, fino alla fine della stagione, continuerò a schierarti al fantacalcio. Non posso fare a meno del MIO CAPITANO. Porta pazienza, ma qualche sforzo te lo chiedo ancora. (anche perché se dai un’occhiata alla mia rosa, capisci che non siamo messi benissimo, pur essendo secondi in classifica..... ).

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