Ciao Davide.
Non ti conoscevo di persona, non ho mai scandito il tuo nome
allo stadio, né tantomeno tifato per una delle squadre nelle quali hai giocato.
Questo, però, poco importa. Anzi, non importa per nulla. Perché in fondo, nel
mio piccolo, ho avuto con te un rapporto speciale, in questi anni di
fantacalcio. Lo so, sembrano stupidaggini e probabilmente lo sono, ma sai bene
che, per chi ama il calcio, qualsiasi sfumatura, sfaccettatura, tonalità serve
ad accendere quella passione che portiamo indomita, nella pelle e nel cuore,
dalla nascita. Proprio l’altro giorno ripercorrevo lo “storico” delle mie
formazioni fantacalcistiche. Ebbene, la sai una cosa? Sei l’unico calciatore
che ha fatto parte di tutte le mie esperienze in materia, ovvero, quello che,
nel gergo di fantallenatore, consideravo il MIO CAPITANO. Certo, le prime due
stagioni mi sei capitato un po' per caso, poi però….Sai, non è semplice trovare
giocatori affidabili, che garantiscano costanza di rendimento, certezza nella
media voto e penalizzazioni ridotte al minimo. L’unico piccolo neo, se proprio
te lo devo dire, è relativo alla casella dei gol fatti perché, a parer mio, uno
con le tue qualità, qualche gol in più avrebbe potuto farlo. Dettagli,
quisquiglie, oggi più che mai.
Te ne sei andato in silenzio, senza disturbare, lasciando
però un vuoto rumorosissimo, a giudicare anche dalla marea dei messaggi che
stai ricevendo da ogni dove. Ti sei guadagnato il rispetto di compagni e
avversari, per il tuo modo di essere ma, cosa ancor più importante, come
calciatore, ti sei guadagnato il rispetto non solo dei tuoi tifosi, ma di
tutti. Semplicemente hai sempre dimostrato chi eri sul campo, senza sbraitare,
urlare, lanciare slogan o proclami. Sei stato in piazze come Roma e Firenze,
notoriamente non proprio amiche della Juve e dei suoi tifosi. Eppure, a
memoria, non ricordo una tua frase fuori posto, una battuta, uno dei soliti
clichè che in tanti tuoi colleghi hanno utilizzato nel tempo per “ingraziarsi”
la nuova tifoseria. Tu no. Hai parlato sempre e solo sul campo. E questo,
credimi ti fa e farà sempre onore.
Sono passato dalle lacrime di gioia per il gol di Dybala,
alle lacrime di dolore quando, rientrando da Roma, ho appreso, quasi per caso,
la notizia della tua scomparsa. Assurda, irrazionale, insensata. Come sono io
del resto, incapace di versare lacrime dinanzi alla dipartita di persone più o
meno conosciute, salvo poi ritrovarsi ad affogare nel dolore per un ragazzo di
31 anni che vedevo giocare due volte all’anno, quando incrociava il destino
della Juve. Ripensandoci bene, però, non è la conoscenza a fare la differenza,
ma la condivisione. E, come te, condivido la passione per lo sport più bello
del mondo che però, in momenti come questo, sa essere odioso e bastardo come
pochi.
Tu, però, caro Davide, ci lasci una eredità importante. In
un mondo come quello attuale, ci hai ricordato che il rispetto, il sorriso, l’educazione e
lo stile, sono valori che possono e devono fare la differenza. Nella vita in
generale, ma anche nel calcio in particolare, c’è, ahimè, troppo odio,
alimentato da mille motivi e fazioni. Ecco, dopo quanto è accaduto ieri,
dobbiamo renderci conto, una volta per tutte, che si tratta solo e sempre di uno
sport e che non ha senso sprecare attimi di esistenza ad odiare, disprezzare,
denigrare, distruggere. Sì agli sfottò, no all’odio e alla violenza. La vita è
troppo preziosa per sperperarla così malamente.
Ciao Davide. Forse un giorno ci incontreremo, in un’altra
vita o in un altro luogo. Per il momento, salutami i 39 angeli, Gaetano, Andrea
e tante altre belle figure che sicuramente incontrerai in questo tuo nuovo
cammino.
Io comunque, fino alla fine della stagione, continuerò a
schierarti al fantacalcio. Non posso fare a meno del MIO CAPITANO. Porta
pazienza, ma qualche sforzo te lo chiedo ancora. (anche perché se dai un’occhiata
alla mia rosa, capisci che non siamo messi benissimo, pur essendo secondi in classifica..... ).
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