Diciamo la verità: Juventus –
Udinese non entrerà nella hit parade delle 10 partite memorabili dei
bianconeri. Però, nonostante una prestazione sottotono, a tratti
svagata, scialba ed incolore, la Vecchia Signora ha portato a casa i
tre punti. Sono le partite come questa, anzi, le vittorie come queste
che, alla fine della stagione, portano in dote gli scudetti. Primi
trenta minuti nei quali lo scopo dei 22 in campo era uno solo:
cercare di capire ciò che urlava Delneri dalla panchina. In tal
senso, erano agevolati gli 11 dell'Udinese che, in quanto tutti
stranieri, erano più vicini all'idioma parlato dall'allenatore di
Aquileia. Proprio per questo motivo, alla mezz'ora, Hernanes deve
aver sentito urlare “lascia” al limite della propria area di
rigore e quindi ha pensato bene di lasciar sfilare la palla che è
divenuta preda di un calciatore friulano il quale, quasi incredulo
per il regalo, dopo aver fatto due passi ha lasciato partire un tiro
verso la porta difesa da Buffon. Ora, il nostro Gigione super Numero
Uno, avendo appena vinto il Golden foot (piede d'oro), ha creduto (in
onore al premio vinto) di non poter toccare la palla con le mani e
quindi, se l'è fatta passare sotto il fianco. In quel momento è
esplosa tutta l'esultanza di Delneri che ha cominciato a urlare
“Mauazzina, Mauazzina!!!”, credendo di avere ancora tra le
proprie fila l'ex calciatore allenato al Chievo. Ci sono voluti due
calci da fermo magistralmente calciati da Dybala per riacciuffare e
poi capovolgere il risultato.
Morale della favola: quelli brutti,
sporchi e cattivi, seppur a fatica, hanno battuto l'Udinese e
inanellato la settima vittoria in otto gare. Certo, altrove
sciorinano calcio champagne, limoncello, abbacchio e saltimbocca, ma,
almeno per ora, devono accontentarsi dei secondi piatti.
La gara di ieri sera si può riassumere
semplicemente così: “Huttana maiala, ci pensa Dybala”.
Il momento più bello di tutta la gara
è stata la corsa di Paulo ad abbracciare Bonucci dopo la rete del
pareggio. Tanto per distinguere tra la vita reale e il calcio che
rimane, pur sempre, un gioco.
Ora testa a Lione, dove occorrerà una
Juventus decisamente più attenta, più in palla e più tonica, ma
dove soprattutto, come sempre, conterà solo e unicamente la
vittoria.
Hasta la victoria. Siempre!
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