martedì 28 giugno 2016

Giorgio Chiellini: el sinistro de Dios

La gara di ieri, ha segnato, per Giorgio Chiellini una rivincita personale nei confronti di quella Spagna contro la quale, quattro anni fa, in condizioni fisiche precarie, il difensore bianconero disputò una delle sue peggiori partite con la maglia azzurra. El sinistro de Dios, potremmo scherzosamente definire il piede (ginocchio, stinco, carambola, caviglia, tibia, perone) di King Kong Giorgio, che ha permesso agli azzurri di sbloccare la sfida con gli spagnoli. 

Proprio lui, il vituperato, deriso, insultato Giorgione, troppo spesso bistrattato dalla critica e preso di mira dalle tifoserie avversarie in campionato. Non che il nostro Giorgione sia un angioletto, in campo, assolutamente no: le dà e le prende e zitti e mosca! Alle volte perde un po' di lucidità e, quando, verso la fine delle gare, lo si vede partire dalla propria metà campo a caccia di gloria verso la porta avversaria, preghiere e scongiuri sono d'obbligo. Da un po' di tempo a questa parte, però, si è specializzato in lanci d'esterno sinistro di una precisione millimetrica, merito forse del fatto che, giocando con una scarpa di un colore e una di un altro, non ci sono più dubbi su quale sia il piede sinistro e quale quello destro. Battute a parte, Giorgione è un generoso, uno di quelli che lotta fino all'ultimo secondo, che non si tira mai indietro, né tanto meno tira mai indietro la gamba (né la testa). Avercene di giocatori come lui nella squadra di club e in Nazionale. Perchè, cari gufi, cari spara cacchiate, fatevene una ragione: quando vedete in campo la linea Maginot composta dai 4 moschettieri (Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini) capite come mai la Juve vince e domina da cinque anni in Italia. Certo, dire che la Vecchia Signora “rubbbba” è un alibi perfetto, ma alla fine, siate sinceri, non ci credete più di tanto nemmeno voi, quando lo dite. E' che sparlare della Juve fa tendenza, fa audience, fa notizia. Poi in Nazionale te li ritrovi sempre lì, gli juventini. E sì, perché altrimenti dove lo vai a prendere lo zoccolo duro? Vai alla Pinetina o a Fuorigrotta? Dove la vai a trovare la mentalità vincente, se non a Vinovo? Non sono parole mie, ma di calciatori che militano in altre squadre di club e che stanno condividendo coi bianconeri l'esperienza azzurra. Forse che si debba andare a ricercare la mentalità vincente tra i vincitori di scudetti morali e/o virtuali o di cartone? Rispondere mi pare davvero superfluo.
Ora ci toccherà la Germania: brutti, sporchi e cattivi, come sempre, cercando di andare al di là dei nostri limiti. Possiamo farcela, anche senza Thiago Motta (squalificato).
Aspettando magari un altro gol di Giorgione: perchè no, in rovesciata, magari!!!

Nessun commento:

Posta un commento