Quella contro l'Inter, specie dopo
Farsopoli, non è e non sarà mai una sfida come le altre. Vincere
contro i nerazzurri fa piacere, perché, ribadire SUL CAMPO la
supremazia bianconera, è sempre cosa buona e giusta. Ieri, poi, era
il giorno della memoria e quindi, quale migliore occasione per
ricordare agli intertristi che, senza Farsopoli, rappresentano meno
del nulla? (con tutto il rispetto per il nulla, ovviamente). La
partita, vista ed analizzata dal tifoso medio della beneamata, è un
mix concentrato di pillole di Zelig e Colorado. Appare lampante come,
la direzione di gara del signor Tagliavento, non sia stata proprio
impeccabile, ed abbia, in qualche modo, penalizzato la Vecchia
Signora. Piuttosto che mettersi a frignare ed invocare alibi per
l'eternità però, i bianconeri hanno continuato a giocare, fino a
rifilare tre reti al mal capitato Handanovic. Diversi sono stati gli
episodi sotto la lente della moviola. Il primo, è senza dubbio il
bagher col quale Medel respinge in calcio d'angolo la punizione
calciata da Cuadrado: è ovvio che si tratti di rigore tutta la vita,
tuttavia l'interista medio, si appiglia all'involontarietà del fallo
(!?!), all'azione viziata da un fallo di Mandzukic sul portiere, al
fatto che Felipe Melo fosse distratto dai cori di sostegno della
curva bianconera, al ricordo del contatto Iuliano/Ronaldo e chiede
l'aiuto da casa, telefonando a Gigi Simoni per avere un' ulteriore
conferma delle proprie certezze. Il secondo episodio riguarda il
rigore concesso alla Juventus e qui il nostro nerazzurro medio non ha
alcun dubbio: la Juve rubba. E' evidente come Cuadrado si tuffi (al
solito, è stato acquistato per quello dalla Rubentus) appena Murillo
gli alita sul collo (non ci è dato sapere cosa abbia mangiato la
sera precedente il difensore nerazzurro, ma evidentemente l'alito era
piuttosto pesante). Eccolo lì, te pareva che l'arbitraggio non fosse
a senso unico: controllare che Tagliavento non sia in possesso di una
sim svizzera è sicuramente il primo passo; fare una telefonata a
Palazzi, lo step immediatamente successivo. Altro momento topico
della gara è il raddoppio della Juventus, viziato da una posizione
di netto fuorigioco da parte di Felipe Melo, autore dell'assist al
bacio per Alvaro Morata. “Come dite? Felipe Melo gioca nell'Inter?
Ma chi lo ha comprato questo???? Quindi non ci si può nemmeno
appellare al fuorigioco? Altri alibi da usare?” E no, qui, il
nostro cartonato proprio non può appigliarsi a niente Ulteriore
azione decisiva è quella che porta all'espulsione di Murillo:
eccolo lì, il solito Cuadrado, già in volo prima del contatto. E'
ovvio che andrebbe ammonito il bianconero per simulazione (anzi
espulso visto che, anche nel primo tempo, invece di concedere il
penalty, il direttore di gara avrebbe dovuto ammonirlo) ma il buon
Tagliavento che fa? Estrae il secondo giallo e manda negli spogliatoi
Murillo: e basta! Il nostro eroe non ce la fa più ed inizia a
rivedere i soliti, vecchi fantasmi. Ovvio che poi arrivi anche il
terzo gol di Dybala (perchè se l'arbitro avesse espulso Cuadrado e
non Murillo, tutto questo non sarebbe successo). E che dire del
rigore non concesso all'Inter? Che c'entra se Caceres colpisce la
palla col petto o lo stomaco? Non sono parti del corpo vicine al
braccio? Quindi perché l'arbitro non concede il rigore? E' sempre la
stessa storia. Del resto, come ha detto il Mancio a fine gara,
l'Inter non ha demeritato, la Juve ha giocato in contropiede e
Handanovic non ha fatto una che sia una parata. E il Mancio è uno
che ci capisce di calcio: guarda un po' che razza di campioni ha
fatto comprare alla Società. No, no, è il solito complotto. Al
nostro interista medio non rimane che consolarsi con la telefonata a
Gigi Simoni e chissà, magari anche a Turone: del resto, due is megl
che one!
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