venerdì 2 gennaio 2015

Calciomercato: sogni o incubi?

E' decollata oggi, ufficialmente, la sessione invernale di calciomercato. Commento? Speriamo arrivi in fretta il 2 febbraio, giorno dell'atterraggio. Non se ne può già più. La cosa buona è che, al momento, nessuno abbia fatto le valigie e lasciato Vinovo. “Ma come”, vi chiederete, “perchè dovrebbe partire qualcuno?”. Dando una occhiata ai quotidiani sportivi, la situazione pare quasi drammatica. Tevez non intende rinnovare (oggi) il contratto che scadrà nel 2016? Noi lo interpretiamo come un segnale di serietà e professionalità di un campione che ha sempre espresso il desiderio di terminare la propria carriera al Boça Juniors. Sarebbe facile oggi per Tevez (al top dell'esperienza in bianconero) prolungare il sodalizio magari con un congruo adeguamento di stipendio. L'Apache, invece, dimostra di essere uomo, ancor prima di essere calciatore. Come la interpretano i media? Esattamente all'opposto: non c'era dubbio. Nemmeno Pogba lo abbiamo ancora ceduto? Beh, è solo questione di mesi, ovviamente. E Morata? Non resisterà ancora a lungo se continuerà a fare panchina. Senza dimenticare che Vidal è un problema, che Pirlo ha litigato con Allegri a Doha, che è nevicato al sud, che d'inverno fa freddo, etc, etc. Ergo, Vinovo pare essere una polveriera: preoccupante per una squadra che punta al secondo posto in campionato (come sappiamo, lo scudetto è già stato assegnato alla Roma per auto proclamazione). Leggiamo poi che Sebastian Giovinco sarebbe cercato da tutte le squadre, che mezza Premier League lo vorrebbe ma che, all'atto pratico, solo il Bologna pare avere intenzioni serie. Attendiamo trepidanti di conoscere il futuro di Marco Motta, per il quale, probabilmente, si cercherà l'ennesimo prestito temporaneo. Del resto, se non ha trovato spazio sino ad ora, nonostante l'emergenza difensiva, possiamo affermare con certezza che, se non gli verrà trovata una sistemazione, continuerà a fare la spola tra casa e tribuna. E in entrata? Leggiamo di operazioni fantasmagoriche e strepitose già portate a termine da altre squadre. Ed ecco che il Milan riporta in Italia Alessio Cerci, quello che era andato a giocare nel calcio che conta. Dopo più o meno un quarto d'ora di militanza ufficiale tra le fila dell'Atletico Madrid, l'ex calciatore granata è tornato in Italia, nel calcio che non conta, ma nel quale troverà spazio. Galliani ha così rispedito a casa Fernando Torres, quello che, nemmeno sei mesi fa, era stato etichettato come il colpo “boom” del mercato estivo. Fenomeni passeggeri. Sull'altra sponda dei Navigli è in arrivo Podolski, altro calciatore di cui, negli ultimi anni, si è sentito parlare ben poco, se non in occasione delle sessioni di mercato. Il nome, ha quel retrogusto gioioso che rievoca dolci ricordi: Poborski, 5 maggio 2002. Ovviamente, per i media, si tratta di un grande colpo di mercato: insomma, un mancino fenomenale, secondo solo a Lionel Messi. Il Napoli ha preso Gabbiadini (magari cederlo ad un prezzo un po' più elevato non sarebbe stata una cattiva idea). Sorge spontanea una considerazione: i partenopei sono fortissimi in attacco, decisamente più balbettanti dalla cintola in giù; quindi, Gabbiadini è la risposta. Può darsi. Che dire poi della bufala di Ibra alla Roma? Una genialata, non c'è che dire. Peccato che lo svedese non sia disposto ad accettare i sanpietrini come forma di pagamento del proprio ingaggio. Mannaggia: che caratteraccio; altrimenti era fatta. Del resto, se non ricordiamo male, lo stesso Ibra ha sempre detto di aver sognato sin da bambino di poter giocare al fianco del Capitano. Al di là delle battute, ciò che fa sorridere è che a Società con evidenti problemi finanziari vengano accostati i nomi dei calciatori più improbabili ed impossibili. Va beh che il calciomercato è fatto per sognare, ma non esageriamo dai. Dopo Falcao (Paulo Roberto?), è ora il tocco di Martinez ad essere associato alla Vecchia Signora. Non è che ritorna “Il Malaka?”. Shaqiri, Snejder, Diamanti: chi arriverà? Alla fine probabilmente nessuno. Forse arriverà solo Rolando. Quello di “Mai dire gol”?

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