E' decollata oggi, ufficialmente, la
sessione invernale di calciomercato. Commento? Speriamo arrivi in
fretta il 2 febbraio, giorno dell'atterraggio. Non se ne può già
più. La cosa buona è che, al momento, nessuno abbia fatto le
valigie e lasciato Vinovo. “Ma come”, vi chiederete, “perchè
dovrebbe partire qualcuno?”. Dando una occhiata ai quotidiani
sportivi, la situazione pare quasi drammatica. Tevez non intende
rinnovare (oggi) il contratto che scadrà nel 2016? Noi lo
interpretiamo come un segnale di serietà e professionalità di un
campione che ha sempre espresso il desiderio di terminare la propria
carriera al Boça Juniors. Sarebbe facile oggi per Tevez (al top
dell'esperienza in bianconero) prolungare il sodalizio magari con un
congruo adeguamento di stipendio. L'Apache, invece, dimostra di
essere uomo, ancor prima di essere calciatore. Come la interpretano i
media? Esattamente all'opposto: non c'era dubbio. Nemmeno Pogba lo
abbiamo ancora ceduto? Beh, è solo questione di mesi, ovviamente. E
Morata? Non resisterà ancora a lungo se continuerà a fare panchina.
Senza dimenticare che Vidal è un problema, che Pirlo ha litigato con
Allegri a Doha, che è nevicato al sud, che d'inverno fa freddo, etc,
etc. Ergo, Vinovo pare essere una polveriera: preoccupante per una
squadra che punta al secondo posto in campionato (come sappiamo, lo
scudetto è già stato assegnato alla Roma per auto proclamazione).
Leggiamo poi che Sebastian Giovinco sarebbe cercato da tutte le
squadre, che mezza Premier League lo vorrebbe ma che, all'atto
pratico, solo il Bologna pare avere intenzioni serie. Attendiamo
trepidanti di conoscere il futuro di Marco Motta, per il quale,
probabilmente, si cercherà l'ennesimo prestito temporaneo. Del
resto, se non ha trovato spazio sino ad ora, nonostante l'emergenza
difensiva, possiamo affermare con certezza che, se non gli verrà
trovata una sistemazione, continuerà a fare la spola tra casa e
tribuna. E in entrata? Leggiamo di operazioni fantasmagoriche e
strepitose già portate a termine da altre squadre. Ed ecco che il
Milan riporta in Italia Alessio Cerci, quello che era andato a
giocare nel calcio che conta. Dopo più o meno un quarto d'ora di
militanza ufficiale tra le fila dell'Atletico Madrid, l'ex calciatore
granata è tornato in Italia, nel calcio che non conta, ma nel quale
troverà spazio. Galliani ha così rispedito a casa Fernando Torres,
quello che, nemmeno sei mesi fa, era stato etichettato come il colpo
“boom” del mercato estivo. Fenomeni passeggeri. Sull'altra sponda
dei Navigli è in arrivo Podolski, altro calciatore di cui, negli
ultimi anni, si è sentito parlare ben poco, se non in occasione
delle sessioni di mercato. Il nome, ha quel retrogusto gioioso che
rievoca dolci ricordi: Poborski, 5 maggio 2002. Ovviamente, per i
media, si tratta di un grande colpo di mercato: insomma, un mancino
fenomenale, secondo solo a Lionel Messi. Il Napoli ha preso
Gabbiadini (magari cederlo ad un prezzo un po' più elevato non
sarebbe stata una cattiva idea). Sorge spontanea una considerazione:
i partenopei sono fortissimi in attacco, decisamente più balbettanti
dalla cintola in giù; quindi, Gabbiadini è la risposta. Può darsi.
Che dire poi della bufala di Ibra alla Roma? Una genialata, non c'è
che dire. Peccato che lo svedese non sia disposto ad accettare i
sanpietrini come forma di pagamento del proprio ingaggio. Mannaggia:
che caratteraccio; altrimenti era fatta. Del resto, se non ricordiamo
male, lo stesso Ibra ha sempre detto di aver sognato sin da bambino
di poter giocare al fianco del Capitano. Al di là delle battute, ciò
che fa sorridere è che a Società con evidenti problemi finanziari
vengano accostati i nomi dei calciatori più improbabili ed
impossibili. Va beh che il calciomercato è fatto per sognare, ma non
esageriamo dai. Dopo Falcao (Paulo Roberto?), è ora il tocco di
Martinez ad essere associato alla Vecchia Signora. Non è che ritorna
“Il Malaka?”. Shaqiri, Snejder, Diamanti: chi arriverà? Alla
fine probabilmente nessuno. Forse arriverà solo Rolando. Quello di
“Mai dire gol”?
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