giovedì 25 dicembre 2014

Moggi da Varriale? Finalmente un ospite che capisce di calcio.....

"Grazie mille a Juve e Napoli, un po’ meno alla Rai. No, non ci riferiamo alla telecronaca, che è stata all’altezza, ma all’allucinazione che abbiamo avuto alla fine, quando Enrico Varriale ha preso la linea per lanciare il salotto dei commenti post partita. Come ospite d’onore il «bravo presentatore» ha introdotto Luciano Moggi, «ex dirigente delle due squadre». Ciascuno a casa propria è libero di invitare chi vuole, ma la Rai non è né Sky né Mediaset, appartiene a tutti gli italiani, almeno a quelli che pagano il canone. E allora, in quanto abbonati costretti a versare l’annuale obolo, abbiamo il diritto di dire che la presenza di Moggi, radiato dalla giustizia sportiva per le note vicende di Calciopoli, stonava con la grande bellezza della finale appena conclusa. In sede di giustizia penale Moggi risulta al momento condannato a due anni e quattro mesi per associazione per delinquere. A fine gennaio si esprimerà la Cassazione e tira aria di prescrizione, che la pletora di «bravi» al servizio di Moggi sui social e in rete spaccerà per piena assoluzione, perché così vanno le cose in Italia, Paese in cui il revisionismo ha fatto danni su questioni molto più importanti. Alla Rai, coinvolta suo malgrado in Calciopoli a causa di certi giornalisti «moggiani», si stanno portando avanti, e per riabituare gli italiani a Moggi non si sono fatti scrupolo di usare la finale di Supercoppa". L'articolo, a firma Sebastiano Vernazza è stato pubblicato sulla Gazzetta dello Sport il 23 dicembre. Premessa: l'unico Vernazza che conosco è un bellissimo paese in provincia di La Spezia, nella zona delle Cinque Terre; lo stesso Paese che, letto l'articolo in oggetto, avrebbe tutti i diritti di chiedere il “disconoscimento di cognome”, nonché un provvedimento del Tribunale per uso improprio del nome/cognome in questione. Battute a parte, questo pezzo trasuda rancore gratuito a frotte e fa acqua da tutte le parti. Intanto, vorrei segnalare all' eroe della Gds che,tra tutti gli italiani che pagano il canone ci sono anche gli juventini che rappresentano la maggioranza del tifo dell'intero panorama nazionale. Quindi, seguendo il ragionamento di Vernazza, la Rai appartiene anche e soprattutto (viste le percentuali di rappresentanza del tifo) agli italiani juventini che hanno quindi il diritto di vedere Moggi ospite di trasmissioni sportive. Se a qualcuno non fa piacere, non interessa, etc, può sempre cambiare canale: siamo ancora in democrazia. O no? E poi, quasi quotidianamente, Mamma Rai ospita nei propri palinsesti personaggi che hanno o hanno avuto a che fare con la giustizia, ma nessuno pare scandalizzarsi più di tanto, in tal senso. In merito al discorso della prescrizione di reato per Luciano Moggi che i suoi cosiddetti “bravi” sarebbero pronti a spacciare sui social come assoluzione piena, ricordo al bravo giornalista che la Società autoproclamatasi onesta per eccellenza ed autoinvestitura divina, ovvero l'Inter, è stata riconosciuta colpevole ma i relativi reati sono caduti in prescrizione. Ergo, l'Inter, s'è salvata solo per via della prescrizione, pur essendo stata riconosciuta COLPEVOLE. Eppure da anni ci sentiamo ripetere ovunque lo stesso bugiardino (bugiardino nel senso di zeppo di bugie, meglio definibile come “bugiardario” per cognare un termine nuovo). Abbiamo inoltre scoperto che in Rai ci sono anche giornalisti “moggiani”. Questa è una vera rivelazione, per non dire una illuminazione. Forse il prode eroe considera “moggiano” ogni giornalista che non segue il diffuso sentimento popolare alimentato per anni dalla Gds e non solo, ma che prova a scrivere usando la propria testa e cercando di andare a fondo delle cose, per coglierne sempre la verità: quella vera, però. Vorrei consigliare al bravo Vernazza di andarsi a leggere le considerazioni (su Calciopoli) di due giornalisti non proprio inesperti e sconosciuti, quali Enzo Biagi e Oliviero Beha. Ricordo inoltre che Oliviero Beha è tifoso della Fiorentina (quindi né juventino, né moggiano) e che, proprio per le sue considerazioni tese alla ricerca della verità, fu cacciato dalla Rai. Scrivere per partito preso e/o con l'inchiostro del pregiudizio è certamente più facile rispetto allo scrivere attraverso la mente libera, gli occhi sgombri e l'inchiostro che cerca la verità : del resto, questa è la differenza abissale che intercorre tra giornalisti e giornalai o pennivendoli. Senza giudizi di merito: ognuno, in coscienza sua, sa a quale categoria appartiene.




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