Il caro Walter ci mancherà. Le
domeniche, senza di lui, non saranno più le stesse. Intanto, dopo
l'ufficialità del suo esonero, colei che aveva tirato in ballo quale
ultima causa degli insuccessi della sua ex squadra (ovvero la
pioggia), non smette più di piangere. Lacrime, lacrime, incessanti
lacrime. La pioggia non ci sta e non ha digerito il suo esonero;
ergo, sta dimostrando di non essere solo “Uno stato d'animo”
(come dice una canzone dei Dear Jack), bensì una crudele realtà.
Già, proprio come quella che Walter sta vivendo (sportivamente in
questi giorni). Al di là delle battute e della goliardia, Mazzarri è
sicuramente un buon allenatore. Reggina, Sampdoria, Napoli, sono
tutte esperienze che parlano, favorevolmente. Ha fatto sempre bene,
riuscendo anche in qualche miracolo, come quello di salvare la
squadra calabrese pur iniziando la stagione con una penalizzazione
consistente. A Genova ha lasciato un buon ricordo e sicuramente anche
a Napoli. La squadra partenopea, infatti, è tornata a vincere
qualcosa (la Coppa Italia) proprio nel momento in cui lui ne era alla
conduzione tecnica. L'esperienza all'Inter deve averla considerata
come un ulteriore step verso l'alto della carriera, non considerando,
probabilmente, la congenita predisposizione al vittimismo e
all'autolesionismo della Società nerazzurra. Ecco, in questo senso,
il binomio poteva essere perfetto visto che, nemmeno al buon Walter,
è mai mancata la fantasia nella ricerca delle scusanti ed alibi più
disparati e divertenti. Se a Mazzarri è stato attribuito il
soprannome di “Piangina” qualche motivo ci sarà. O no? Non se la
prenda più di tanto, comunque. L'aria della Pinetina non è delle
più salubri. L'interista, è risaputo, dà il meglio di sé in
estate, salvo poi ridimensionare drasticamente le proprie ambizioni
durante il corso della stagione agonistica. Non è colpa Sua; anzi,
la Sua salute di sicuro ne trarrà dei benefici. Da quelle parti non
hanno avuto vita facile tanti allenatori. Persino Marcello Lippi
visse, sotto i denti gialli di Moratti, una delle pagine meno
fortunate della Sua carriera da allenatore. E conosciamo tutti il
palmares di Marcello “Il Grande”. Di tecnici, in quelle lande, ne
sono transitati molti, ma senza Farsopoli avrebbero continuato sulla
strada vecchia, ovvero quella degli insuccessi. Regna una certa
confusione nella nuova proprietà, stante le ultime dichiarazioni
che, vedono in Mancini, l'uomo giusto per tornare al top in Europa. E
sì, infatti con l'ex giocatore della Sampdoria al timone, l'Inter
faceva proprio sfracelli a livello continentale. Piuttosto, Mazzarri
ora potrà riposarsi e magari dare una mano al ct della Nazionale,
Conte, nello sviluppo di nuovi schemi e tattiche. Del resto, è
proverbiale il fatto che il 3-5-2. a Conte, lo abbia insegnato lui.
Ci mancherà, Walter; non ci saranno più gli estenuanti e trepidanti
momenti in attesa delle sue interviste post gara. Nulla di tutto ciò.
In effetti, pensandoci bene, a Napoli era più allegro. A Milano,
aveva sempre l'aria corrucciata e triste e, ormai, anche l'elenco
delle giustificazioni plausibili e non, stava volgendo al termine.
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