giovedì 14 agosto 2014

Caro Antonio, ci hai pensato bene?

Caro Antonio, (consentimi di darti del “tu”, visto che abbiamo più o meno la stessa età) è passato quasi un mese dal giorno in cui appresi la sconvolgente notizia della separazione tra te e la Juventus. Ero appena riuscito a sottoscrivere un nuovo abbonamento, il mio abbonamento in curva sud: non ho fatto in tempo a metabolizzare la felicità che è arrivata immediatamente la doccia fredda. Mi ero illuso che le incomprensioni di maggio fossero solo un lontano ricordo e invece, evidentemente, non era così. Ti ho difeso a spada tratta perché sono tra coloro che ritengono che il tuo peso specifico in questi tre anni di vittorie, sia stato elevatissimo. Ora è ufficiale il tuo sì alla panchina della Nazionale. Mi chiedo, come sia stato possibile tutto ciò. Al di là del fatto che, personalmente, ti reputo maggiormente un allenatore da squadra di club e non un selezionatore, ciò di cui non mi capacito è il come tu abbia fatto anche solo a prendere in considerazione di porti al soldo (al servizio) di quella stessa Federazione che non più di due estati fa fece passare a te, alla tua famiglia e a tutti i tifosi bianconeri, mesi difficili e bui. “Scommessopoli” ti dice niente? Ricordi come fosti trattato? Ricordi come fummo trattati? Va bene che il Vangelo dice di perdonare e porgere l'altra guancia, però, il tuo, mi pare un comportamento decisamente più da ragioniere samaritano che da istintivo passionario (come hai dimostrato di essere sino ad oggi). Il tifoso juventino oggi è spaesato e si chiede con quali occhi potrà vederti nelle vesti di CT; si domanda come tu ti sia potuto mettere alle dipendenze di quella stessa Federazione nei confronti della quale, da parte della Juventus, vige ancora una richiesta di risarcimento per le note vicende di Farsopoli. Va bene la professionalità, vanno bene tutti i discorsi, ma da uno che sappiamo essere zebrato fino al midollo, certe cose non te le aspetti e fai una fatica incredibile a capirle. La mia paura è che tu ti possa, in qualche modo “bruciare”; ricorda che molti di coloro che adesso ti acclamano e ti incensano, sono pronti a voltarti le spalle alle prime difficoltà, perchè comunque tu sei e rimarrai sempre (agli occhi di tutti) un “gobbo”. E sai bene quanto poco sia amata la Juventus dalla parte d'Italia non bianconera. Ricordi come venne trattato Lippi nel 2006? Pensa se quel Mondiale non l'avesse vinto....E poi, scusa: che senso avrebbe lasciare la Juve per andare ad allenare quella che, di norma, è una succursale prevalentemente bianconera ma con la maglia azzurra addosso?. E' vero che fare peggio di quanto fatto in Brasile è difficile, ma non è che l'Italia abbondi di fenomeni e la ricostruzione passa anche da insuccessi e sconfitte (vedasi la stessa Germania di Loew). Non era meglio stare ancora un po' in vacanza attendendo magari la telefonata di qualche club europeo? Considerando l'inizio di stagione del Monaco, la telefonata dal Principato sarebbe potuta arrivare nel giro di qualche settimana.....

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