La vittoria contro l'Inghilterra,
meritata e sudata, ha destato entusiasmo e creato un circolo di
energia positiva attorno agli azzurri. L'Italia s'è desta, a quanto
pare. Non voglio entrare in merito a nomi, cognomi, migliori,
peggiori. Al di là dei pensieri personali, delle simpatie e/o
antipatie, ciò che conta, è sostenere tecnico e giocatori sino alla
fine. La Nazionale azzurra non avrà i Messi, i Cristiano Ronaldo, i
Neymar e compagnia bella, ma ha dimostrato, ieri sera, di avere un
gruppo forte, costituito da uomini, ancorchè giocatori. Questo è il
concetto basilare e determinante. C'è chi ha fatto cose
meravigliose, chi ha fatto bene, chi non ha giocato al meglio e chi
ha disputato una gara sotto tono, ma ciò che conta, alla fine della
fiera è che in campo, si sia visto il motto che da sempre
contraddistingue questa squadra nei momenti cruciali: “Tutti per
uno, uno per tutti”. Venerdì prossimo, ulteriore banco di prova
contro quella che, i più disinformati, avevano definito con
supponenza ed ignoranza, la “cenerentola” del girone. Per carità,
non stiamo parlando di una squadra di marziani, ma il Costa Rica, che
ha qualità, velocità e nulla da perdere, ha già dimostrato contro
l'Uruguay, di non essere in Brasile per godersi una vacanza, ma di
essere pronta a stupire il mondo intero. Ricordiamoci che la squadra
costaricense, dispone di giocatori veloci e guizzanti, capaci di
mettere in difficoltà le difese avversarie. Bisognerà quindi
evitare gli uno contro uno, che potrebbero rivelarsi letali per la
nostra difesa. Detto questo, il Mondiale, in queste prime gare, si
sta distinguendo per il numero di marcature messe a segno: ancora
nessuna partita è terminata a reti inviolate e solo la gara tra
Messico e Camerun, ha fatto registrare una sola, singola marcatura.
Gli attacchi, dunque, al momento stanno avendo la meglio:
sicuramente, a partire dagli ottavi di finale, si assisterà ad una
maggior attenzione difensiva da parte di tutte le squadre. Nel
frattempo, Fratelli d'Italia, concentrati sulla gara di venerdì: tra
le tre, è la gara più difficile, perchè il rischio è quello di
sottovalutare l'avversario ed entrare in campo con poca cattiveria
agonistica. E sappiamo che l'Italia, se non gioca al meglio delle
proprie possibilità, rischia di andare incontro a brute figure...
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