domenica 26 gennaio 2014

Cuore, grinta a carattere: non molliamo mai! Ma quanti errori...

Carattere, grinta e cuore sono riusciti a sopperire alla mancanza di lucidità in una partita bruttina almeno per un'ora, contrassegnata dai tanti, troppi errori, da parte della Juve. Un primo tempo assolutamente inguardabile, così come i primi dieci minuti della ripresa; una squadra che non riusciva a perfezionare tre passaggi di fila. I ragazzi sono entrati in campo troppo “molli”, hanno evidenziato diverse sbavature sia in difesa che a centrocampo e, il fatto che Antonio Conte alla fine non abbia effettuato alcuna sostituzione può anche stare a significare che, ad un certo punto, avrebbe probabilmente voluto sostituirli tutti. Partita segnata dall'avvio senza mordente, condizionata dal pasticcio difensivo che ha portato al rigore per la Lazio (netto) e all'espulsione di Buffon (ineccepibile e sacrosanta da regolamento). I biancocelesti, tutto catenaccio e poca roba, hanno così capitalizzato al meglio ciò che è piovuto dal cielo: sembravano increduli pure loro, di fronte a cotanta manna. Ripresa iniziata ancora al piccolo trotto poi, il pareggio di Llorente ha finalmente ravvivato la gara che, a quel punto, avrebbe potuto prendere qualsiasi direzione. Leggo di un pareggio ottimo per via degli oltre '65 minuti giocati in inferiorità numerica e della buona prova offerta dalla Lazio. D'accordissimo sul primo punto, molto meno sul secondo. La squadra di Reja, a parer mio, ha dimostrato di essere davvero poca cosa e, riuscire ad essersi complicati (da soli) l'esistenza contro un avversario di così basso profilo, è semmai motivo di demerito e riflessione per le prossime gare. Non si può sempre andare a mille all'ora, né tantomeno si può vincere sempre. Nelle ultime gare, però, qualche campanellino d'allarme è suonato. Troppe reti subite per via di disattenzioni collettive e dei singoli, troppi errori in fase di passaggio, troppi tocchi di fioretto quando occorrerebbe la spada. Il cuore e il carattere hanno permesso ai ragazzi di Conte di pareggiare e alla fine, si sarebbe anche potuto vincere se l'arbitro non avesse inspiegabilmente fatto terminare la gara un secondo prima che la palla arrivasse a Pogba in posizione più che favorevole per calciare a rete. Già, un capitolo a parte lo merita anche l'arbitraggio, non per fare inutili piagnistei, né per crearsi alibi. Pare però che, a forza di parlare di “sistema”, qualche risultato, a Roma, lo stiano ottenendo. La direzione di gara di ieri è stata peraltro nettamente insufficiente, nel suo complesso. Detto che rigore ed espulsione sono stati ineccepibili, detto che probabilmente ci stava un altro rigore per la Lazio per fallo di mano di Bonucci, quella che ha lasciato perplessi è stata la gestione dei falli. In questo senso, incredibile l'episodio che ha visto protagonista Tevez nel secondo tempo quando, l'argentino, in azione di contropiede è stato vittima di un fallo da ammonizione: risultato? Nemmeno il calcio di punizione a favore. L'episodio dell'ultimo minuto, poi, è qualcosa che, a parti invertite avrebbe fatto gridare al complotto. Detto questo per dovere di cronaca, restano da salvare il carattere, la torsione con la quale Llorente ha firmato la rete del pareggio, la parata decisiva di Storari ad impedire il gol a Klose e poco altro. Pare di essere tornati ad inizio stagione quando i tanti, troppi errori, facevano sì che le partite iniziassero sempre in salita. Probabilmente si è fatta una preparazione calcolata e mirata per tornare al top della forma in primavera, momento nel quale si decidono le sorti di una stagione. Al momento teniamoci stretto questo punto, anche se ci sarà chi già parlerà di crisi (capirai, dopo 12 vittorie consecutive, un pareggio è 'na tragedia). Dovremo essere bravi a riprendere subito il filo del discorso: domenica allo Stadium arriverà l'Inter e sappiamo bene che contro i nerazzurri non è mai una sfida come le altre. Fino alla fine....

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