domenica 15 dicembre 2013

La prova del nove

Rispondere al fuoco incrociato di tutti i nemici e detrattori con l'unica arma che storicamente ci contraddistingue, ovvero la VITTORIA. E' questo l'obiettivo di Antonio Conte e dei ragazzi da qui alla sosta per le festività natalizie. Ne abbiamo sentite di cotte e di crude in settimana. Gli avvoltoi non attendono altro che levarsi in volo per fare a brandelli ciò che resta di carne ancora viva. Non diamo loro questa soddisfazione, ma facciamo in modo che siano costretti a cercare altri cadaveri, se non vogliono morire di fame. I detrattori non aspettavano che un passo falso: è dal ritiro di Chatillon che se ne inventano una (o più) al giorno per cercare di destabilizzare l'ambiente. La prematura eliminazione della Champions League ha ridato loro fiato e voce: stagione totalmente fallimentare, i pezzi da novanta che andranno via ad uno ad uno, un mister che ha già la valigia pronta, etc, etc. Insomma: l'Apocalisse, al confronto, pare un'allegra novella di Goldoni. Da Roma poi, giornali e piazza, stanno pensando bene di alimentare la tensione in vista dello scontro al vertice che si giocherà allo Juventus Stadium ad inizio del nuovo anno. Del resto, da quelle parti, sono abituati a vivere in mondi irreali, dove i sogni (scudetti) finiscono sempre in un pugno di sabbia. Tanto rumore, tante parole per dirci, una volta ancora che la Juventus è favorita, che ha amici a destra e a manca, etc, etc. Intanto un consiglio all'ambiente giallorosso: avete una squadra tosta e forte, che gioca anche un buon calcio, un allenatore degno di tal nome; e ancora siete lì a pensare al gol di Turone, a parlare di complotti, a vedere fantasmi che non esistono? Dopo le prime dieci gare avevate già vinto lo scudetto, mentre dopo il secondo pareggio consecutivo pareva doveste salvarvi a stento. L'equilibrio è la base di tutto, la coerenza. Questione di stile e mentalità: c'è chi preferisce guardarsi dentro e imparare dai propri errori e chi invece si ostina ad accusare il mondo intero senza considerare le proprie debolezze; nel primo caso si parla di dna vincente, nel secondo caso, di vittimismo acuto (e ottuso). Abbiamo tanti amici, è vero, a partire da quel Michel Platini che ha fatto di tutto per agevolarci nel pantano di Istanbul. E in Italia, poi, la Lega calcio è tutta dalla nostra parte, a partire da Galliani, Lotito, Pulvirenti, Preziosi, etc: tutti nostri simpatizzanti fidelizzati. Fa un po' sorridere vedere come, mercoledì, ci fossero feste in alcune zone d'Italia per l'eliminazione della Juve dalla Champions, specie da tifosi di squadre che hanno vinto appena uno o due scudetti in più di Novese o Casale. Forse quegli stessi tifosi non hanno capito che l'eliminazione della Juventus (e dello stesso Napoli), in prospettiva, è un danno potenziale anche per le loro squadre, perchè, di questo passo, l'Italia potrà presentare sempre meno squadre a livello europeo, fino magari a poter schierare la sola vincitrice del titolo nazionale. E per squadre non propriamente abituate a vincere (due o tre titoli in circa un secolo di storia) le prospettive non sono proprio rosee. Quindi, un po' di lungimiranza non guasterebbe. Tornando alla Vecchia Signora, la sfida di stasera contro il Sassuolo sarà un test molto importante, per verificare se, le tossine post delusione di Champions sono state eliminate o meno. Antonio Conte ha dovuto fare un grande lavoro a livello psicologico e mentale, in questi giorni: siamo certi che i ragazzi, a partire da stasera, scenderanno in campo più affamati che mai. Fare ammenda e imparare dai propri errori è la base per chi vuol crescere e diventare sempre più forte: lasciamo agli altre le parole e rispondiamo, sul campo, a chi ci dà già per morti.

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