martedì 5 febbraio 2013

Pino dei Palazzi, Mauri, tarallucci e vino e le urla degli innocenti.

Man mano che passano i giorni, l'affaire "scommessopoli" assume sempre di più le sembianze di una classica storia all'italiana. Insomma, come spesso accade nel nostro Paese, la via che sta imboccando quello che era stato definito come uno dei più grossi scandali sportivi di sempre è quella del "vogliamoci tutti bene e festeggiamo con tarallucci e vino".
Con cadenza ormai quasi quotidiana vediamo come, le conclusioni del Procuratore Stefano Palazzi, vengano smentite e ribaltate con estrema facilità.
Viene da porsi qualche interrogativo : forse che, nel corso dell'estate, si è corso un pò troppo, nella smania di voler colpire, con estrema severità e a muso duro, chiunque fosse tirato in ballo dalle dichiarazioni degli accertati responsabili? Forse che l'impianto accusatorio, in realtà, era molto più debole di quanto ci hanno fatto credere in questi mesi? Forse che è cambiato il vento e soprattutto si è cambiato il modo di vedere le cose? Domande lecite alle quali, si attendono risposte. Rimane da capire il perchè di pene proporzionalmente più elevate per chi è stato tirato in ballo dai cosiddetti "pentiti" senza per altro l'esistenza di prove certe ed inconfutabili, rispetto alle stesse pene inflitte ai rei confessi. Rimane da capire il perchè di tanto accanimento mediatico nei confronti di tesserati bianconeri (vedasi Conte, Bonucci, Pepe) rispetto alle tesi non colepvoliste espresso verso altri tesserati e Società. Resta da capire il perchè di tante decisioni che lasciano perplessi. Tante chiacchiere, ma alla fine, quali sono i risultati di queso baccano? Il nulla.
A latere, vediamo come, dai pulpiti dell'AIA, continuino ad affannarsi per ribadire che il fallo di mani di Granqvist non era da rigore. Richieste di pareri alla Fifa, all'Uefa, al Papa. Che strano però: quando si trattava di chiedere pareri all'Uefa o alla Fifa inerentemente alla vicenda "Farsopoli", ci dicevano che questi organi non erano competenti. Ora invece sono, per grazia divina, divenuti improvvisamente competenti?
Francamente, l'ultimo atto di Braschi, pare davvero patetico. Cercare di voler giustificare e difendere l'indifendibile, non ha senso alcuno, se non il fatto di avere la coda di paglia. E si, perchè se di mezzo non ci fosse la Juventus, sicuramente le cose andrebbero diversamente. Invece, una volta ancora, vogliono farci credere che noi siamo dei visionari, pur sapendo di essere in torto. E' proprio questa arroganza, questa dimostrazione di "potere" da parte non solo degli arbitri, ma anche delle cariche federali (vedasi le dichiarazioni di Abete subito pronto a stigmatizzare le reazioni post Juve-Genoa dei tesserati bianconeri, mentre in altre occasioni, ancora più plateali, ha fatto spallucce e minimizzato sull'accaduto) che ci infastidisce e ci fa arrabbiare. Non siamo fessi....
Ultimo interrigativo riguarda la posizione del calciatore della Lazio Mauri, già indagato la scorsa estate e ora nuovamente nel mirino delle indagini. Intanto ci si chiede quali saranno i tempi di conclusione dell'inchiesta stessa, perchè, con i tempi della giustizia italiana, il tutto si definirà a campionato concluso. Se Mauri sarà assolto, tutto bene, ma se dovesse essere ritenuto colpevole di quanto gli si addebita, come potremmo parlare di campionato regolare? La stessa Coppa Italia non sarebbe regolare, in quanto la Lazio (ricordiamolo) ha ottenuto il pareggio nella gara di andata a Torino proprio con una rete del suo capitano. In caso di colpevolezza accertata, come si potrebbe ritenere regolare un campionato nel quale una squadra ha schierato un giocatore che avrebbe dovuto essere altrove? Già, ma tanto immagino già come andrà a finire. Tutto a tarallucci e vino anche in questo caso. Del resto, seppure per motivi diversi, un precedente già c'è, relativo al giocatore Recoba, tesserato falsificando il passaporto, ma alla cui squadra (l'Inter) non venne inflitta alcuna penalizzazione (cosa che avrebbe comportato la serie B per i nerazzurri).
Esistono due tipi di giustizia : una quando c'è di mezzo la Juve, l'altra per tutto il resto del mondo.

Nessun commento:

Posta un commento