Io sto con Conte.
Non si può fischiare al minimo passaggio sbagliato, al minimo errore. Certo,
sarebbe bello se tutto riuscisse alla perfezione, ma nel calcio giocano degli
esseri umani e non dei robot. Non esiste
fischiare a prescindere un giocatore. Per carità, sono il primo, e l’ho detto
parecchie volte, che ritiene Giovinco un giocatore da media squadra e non da
Juventus. Fischiarlo in modo scientifico e pregiudizievole, come si sente ultimamente allo Stadium, francamente non ha
senso. Se sono stati spesi un sacco di milioni per riportarlo alla Juve e, se
questi soldi non sono stati sottratti all’acquisto del benedetto top player,
non è colpa di Giovinco. Semmai è colpa di chi ha fatto le valutazioni di
mercato e di chi lo ha fortemente voluto. Il giocatore non è tranquillo e lo si
vede. Anche oggi, dopo la rete, la sua non esultanza, sa di risposta piccata a
chi lo ha fischiato, nel bene o nel male.
Da Sebastian non si può pretendere quello che non può dare. Sicuramente
si può pretendere maggior precisione sotto rete. Troppi, infatti gli errori, le
giocate sbagliate o che comunque non apportano nulla alla manovra bianconera.
Si pone però un quesito: perché a Giovinco non si perdona nulla, mentre ad
altri giocatori si perdonano giornate storte e prestazioni ai limiti dell’irritabilità?
Vero. Forse Giovinco dovrebbe fare un bagnetto d’umiltà. Alla tifoseria non
sono piaciute alcune dichiarazioni del ragazzo quando ancora giocava nel Parma.
Alla tifoseria non è piaciuto il suo atteggiamento, in alcuni frangenti della
stagione. Giusto. Ma fischiarlo a priori, appena tocca palla o sbaglia un
passaggio, non fa che andare contro l’interesse comune. Cerchiamo di remare
dalla stessa parte, tutti insieme. Alla fine della stagione,poi, si trarranno
le conclusioni. Applaudiremo chi se lo meriterà e contesteremo chi non avrà
dato quanto nelle sue possibilità. Un bagnetto d’umiltà farebbe bene anche a
noi tifosi, o, perlomeno, a certi tifosi, probabilmente dimentichi di quali
scenari viveva la Vecchia Signora nemmeno due stagioni or sono. Ecco, il tifoso
juventino, è abituato bene da sempre. Grandi campioni, grandi giocatori, grandi
squadre. A volte, si rischia di dare tutto, troppo, per scontato. A volte, si
rischia di dimenticare troppo presto il passato. A volte, si rischia di
rovinare un bel quadro perché si usa il pennello nel modo sbagliato.
Non facciamo l’errore
di farci del male da soli. Mancano ancora tre mesi alla fine della stagione.
Remiamo compatti verso un’unica direzione.
Poi, alla fine,
arrivati al porto, vedremo chi imbarcare per il nuovo viaggio e chi lasciare a
terra. Prima, però, arriviamo al porto, a vele issate e col vento in poppa.
Io, sto con
Conte.
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