Soffermandosi ad
analizzare questa prima parte della stagione, ci si rende conto di quanto sia
passata sotto traccia l’assenza di un giocatore che lo scorso anno si rivelò
fondamentale : Simone Pepe.
Oltre alla sua
duttilità, alla corsa, all’abnegazione e allo spirito di sacrificio, Pepe, lo
scorso anno diede un notevole contributo anche in termini di qualità e di reti
segnate. Come non ricordare ad esempio la rete segnata all’Olimpico,
fondamentale per la vittoria contro la Lazio, o la travolgente azione che
permise a Matri di segnare contro la Fiorentina. Simone, inoltre, si è rivelato
fondamentale nel 4-3-3, schema che oggi, con l’assenza pesante di Chiellini,
permetterebbe probabilmente di poter dare maggior copertura alla difesa e
gestire meglio le partite. E’ infatti lampante come, l’assenza contemporanea di
Chiellini e Asamoah sulla fascia sinistra, sia un handicap non da poco, sia in
termini di fisicità che di qualità. E, non è un caso che, sia con la Sampdoria
che con il Parma le reti subite siano arrivate da quella parte. Da notare che,
anche nella partita di Coppa Italia contro il Milan, i pericoli maggiori sono
arrivati dalla zona sinistra della difesa bianconera.
Ecco, in questo
momento, uno come Simone farebbe molto comodo. Permetterebbe a mister Conte di
cambiare modulo e di dare più solidità alla squadra, in evidente apnea anche di
condizione fisica, sebbene a Parma si siano notati (sotto questo punto di
vista) passi avanti rispetto alla gara disputata la domenica prima contro la
Sampdoria. In effetti, si potrebbe utilizzare lo stesso modulo (4-3-3)
utilizzando Giaccherini al posto di Pepe. Giak infatti corre, recupera,
offende, insomma è un generoso, capace di poter sostenere lo sforzo richiesto.
Dall’altra parte potrebbe giocare Vucinic e al centro uno tra Matri e
Quagliarella. Certo, sarebbe momentaneamente escluso Giovinco (a meno di non
alternarlo nel ruolo con Vucinic), ma la squadra potrebbe beneficiarne in
solidità. Anche perché ormai, pare abbiano capito tutti quale siano i punti
deboli della squadra e su quello (giustamente) giocano.
Urge quindi
stringere i denti e compattarsi al meglio. Sono certo che mister Conte troverà
i giusti accorgimenti per far tornare la squadra sui suoi standard, anche se,
direi che è ora di smetterla di fare paragoni con lo scorso anno. Le situazioni
sono totalmente diverse.
Innanzitutto, lo
scorso anno, si arrivava da due settimi posti. C’era un gruppo da costruire con
un nuovo allenatore. E, anche se la Juve parte sempre per vincere, nessuno si
immaginava di poter vincere il campionato. Quindi, la pressione era tutta sul
Milan. La Juve mordeva e aggrediva gli avversari dal primo all’ultimo minuto,
salvo poi cadere nella sindrome della pareggite per mancanza di uno stoccatore
decisivo in area di rigore.
Quest’anno, la
musica è totalmente diversa. Intanto si è aggiunta una competizione prestigiosa
come la Champion’s League. La pressione è tutta sui giocatori della Juve,
specie dopo una prima parte di stagione conclusa con otto punti di vantaggio
sulla più immediata inseguitrice che parevano aver già chiuso il campionato.
Dunque: se la Juve vince il titolo, ha solo fatto il suo. Se lo perde, invece…
. Napoli e Lazio in tal senso non hanno alcun “obbligo”. Certo che ci credono,
ma se non vincono il titolo è perché, come tutti sapevano sin dall’inizio, la
Juve è la squadra più forte. Inoltre, quest’anno si nota un modo diverso di giocare
le gare. C’è minore intensità rispetto alla passata stagione, minore rabbia
agonistica (in certe gare), minore continuità nel gioco. Aggiungiamoci alcuni
infortuni di rilievo (cosa che lo scorso anno non accadde), l’assenza di
Asamoah (Coppa d’Africa) e le perplessità destate sino ad oggi da alcuni
giocatori (Isla su tutti), e la situazione è belle che scritta. Mettiamoci poi che, lo stoccatore o il cosiddetto
finalizzatore da venti reti a campionato, non è arrivato, ed ecco che abbiamo
fotografato la realtà attuale.
Ciò che serve,
ora, è ricompattarsi e cercare di passare indenni questo periodo di difficoltà.
Qualche segnale di miglioramento ieri si è visto. Domenica arriverà l’Udinese,
squadra quanto mai ostica, specie in questo periodo. Lo scorso anno vincemmo,
sotto la neve, con le unghie e coi denti. Quest’anno dovrà accadere la stessa
cosa. L’unica cosa che conta, è VINCERE!!!
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