giovedì 10 gennaio 2013

Non è una Juve per cuori deboli.



Non è una Juve per cuori deboli quella che ha sconfitto questa sera il Milan allo Juventus Stadium. Si affrontavano le due rivali storiche del calcio italiano. La Juventus voleva cancellare la sconfitta patita domenica contro la Sampdoria, mentre il Milan voleva vendicare l’eliminazione patita lo scorso anno nella semifinale della Tim Cup. Ne è uscita fuori una partita vivace e ben giocata nel primo tempo, mentre la ripresa è stata più avara di occasioni da rete.
Partirei innanzitutto col fare i complimenti ad El Shaarawy, a parer mio, uno dei migliori in campo, se non il migliore. Gol a parte, ha corso, tenuto in allarme la difesa bianconera, salvato un gol fatto con un recupero da difensore consumato  su Lichtsteiner. Senza di lui, il Milan sarebbe davvero poca cosa. Un altro plauso va a De Sciglio, un giovane di cui penso sentiremo parlare per diverso tempo. Alla fine della fiera, dando il giusto tempo, la politica del Milan di puntare sui giovani talenti potrebbe dare i suoi frutti anche prima delle previsioni.
Passando alla Juventus, da elogiare sicuramente la squadra per l’impegno e la dedizione, nonché per il fatto di aver gettato il cuore oltre l’ostacolo, pur in evidente debito d’ossigeno. Buon primo tempo (a parte i primi cinque minuti), con la solita raffica di occasioni sbagliate per imprecisione sotto porta o scelte sbagliate all’atto dell’ultimo passaggio. Vidal solito stantuffo a tutto campo, Giovinco a portare scompiglio nella difesa rossonera, Giaccherini uomo ovunque. Ancora una volta dobbiamo rimarcare troppi errori sia nei disimpegni (con Bonucci e Storari che pareva facessero a gara per chi la combinava più grossa), sia nelle ripartenze. Le occasioni che ha avuto il Milan, per la quasi totalità, sono derivate da errori nostri. Non ricordo una azione nitida costruita dai rossoneri. A centrocampo, Isla era sicuramente in difficoltà sulla fascia sinistra (meglio ha fatto quando è stato spostato a destra), così come Marrone, timido e impacciato nel primo tempo, con un po’ più di piglio e personalità nella ripresa. Matri ancora una volta ha pasticciato troppo, sia in zona goal, sia nella scelte delle giocate. L’impegno non manca, ma ad un attaccante si chiederebbe anche di fare goal. L’ingresso di Vucinic, ha sparigliato le carte in tavola e, come lo scorso anno, è stato il montenegrino a decidere la sfida contro i rossoneri. E, come lo scorso anno, la rete decisiva è arrivata nei tempi supplementari. Caceres e Barzagli hanno fatto il loro, mentre Storari, incerto in alcune occasioni nei tempi regolamentari, ha avuto modo di riscattarsi con due interventi prodigiosi negli ultimi due minuti del secondo tempo supplementare.
Gran lavoro ha fatto Vidal, così come lo stesso Giaccherini. Non a caso, i momenti di maggior apnea ed appannamento della squadra, sono coincisi con le pause per riprendere fiato del cileno e del romagnolo. Questa vittoria dà sicuramente morale, perché voluta con le unghie e coi denti. Partite come questa, mal si adattano a tifosi con le coronarie deboli. La gara andava chiusa nel primo tempo, quando un 3-1 sarebbe stato risultato giusto. Invece nella ripresa, il Milan ha preso campo e fiducia e, pur non facendo nulla di eccezionale, ha comunque impensierito la Juve fino all’ultimo secondo.
Ora ci attende la Lazio. Un crocevia importante, che andrà ad intasare un mese già di per sé pregno di impegni. Ma, come si suol dire, vincere aiuta a vincere. E, alla Juventus, vincere è l’unica cosa che conta!!!

Nessun commento:

Posta un commento