Giro di boa del
campionato . Bilancio sicuramente positivo, anche se la sconfitta di ieri ha
lasciato l’amaro in bocca. Cerchiamo però di mantenere la calma e di analizzare
le cose col giusto equilibrio. Innanzitutto siamo in testa alla classifica con
cinque punti di vantaggio sulla Lazio seconda. Abbiamo più punti dello scorso
anno mentre, a differenza della scorsa stagione, ben 3 sono già le sconfitte
inanellate. Se la stagione 2011/2012 era stata caratterizzata dalla “pareggite”
e dalle difficolta contro le squadre medio piccole, in questa prima parte del
campionato invece, Juve più vincente (e con 3 sconfitte all’attivo) contro le
squadre medio-piccole (eccezion fatta per la Samp), e più in difficoltà contro
le squadre di maggior spessore (almeno sulla carta). Ricordiamo che anche lo
scorso anno, alla ripresa della stagione dopo la pausa natalizia, la Juve
faticò non poco, soprattutto a livello fisico. E’ probabile che ciò sia dovuto
ad un tipo di preparazione atletica mirata ad arrivare al top della forma nella
parte più importante della stagione, quando, considerando anche l’impegno di
Champion’s, bisognerà essere al massimo delle possibilità.
Ripetere lo stesso punteggio del girone di andata darebbe quasi matematicamente la certezza di vincere il titolo, ma sarà decisamente compito arduo. Diverse le sfide difficili in trasferta che tra l'altro cadranno a ridosso o immediatamente dopo gli impegni di Champion's. Bisognerà lottare col coltello tra i denti e, come sempre, con gli occhi da tigre.
Che cosa non
abbia funzionato ieri, lo si è già analizzato. Che Buffon non fosse in giornata
lo si era già visto nel primo tempo, con quell’uscita un po’ incerta nell’occasione
della rete annullata alla Sampdoria per fallo sullo stesso portiere bianconero.
Che tirasse un’aria sinistra lo si intuiva anche in curva, nell’intervallo
della gara. Sembrava tutto facile, tutto troppo facile. E infatti…. . Le
partite vanno chiuse quando si ha l’opportunità di farlo. Là davanti,
nonostante una certa imprecisione, Giovinco è stato comunque l’unico a portare
un po’ di scompiglio nella difesa doriana. Nella ripresa, troppo sfilacciata la
squadra, poco coperta dalla cintola in giù. Pressing alto, ma troppa
imprecisione nei passaggi e, quando la Sampdoria recuperava palla (con una
certa facilità) e ripartiva, si notava come ci fossero immense praterie a
disposizione dei ragazzi di Delio Rossi e i tre dietro, erano lasciati alla
mercè di Eder e Icardi, entrambi in buona giornata. Detto questo e detto che
non si può colpevolizzare il neo arrivato Peluso, un appunto al ragazzo va
comunque fatto. Vada per il fatto che non ci si possa integrare in una squadra
con due allenamenti, ma concedere quello spazio e quella comodità di tiro all’attaccante
avversario, è un errore che nemmeno nei campetti dell’oratorio amdrebbe fatto.
Ultima annotazione per Pogba, apparso svogliato, lento e fuori dal gioco: la brutta e sbiadita copia di quel
ragazzino spigliato e intraprendente di inizio stagione. Troppe lodi, forse?
Abbassi la criniera e pedali, altrimenti rischia di perdersi per strada.
Annotazione di
rilievo anche per come la carta stampata tratta le varie dichiarazioni degli
allenatori. Se Conte fa presente che alla Juve sono stati negati due rigori
(quello su Matri monumentale), i giornali scrivono che le dichiarazioni dell’allenatore
bianconero sono fastidiose e inopportune. Se Stramaccioni si lamenta ogni tre
per due per presunti rigori non concessi all’Inter , ecco che la carta stampata
invece gli dà ragione, come dà ragione a Zeman quando si lamenta se la Roma
perde quando piove e il terreno è bagnato o come dà corda a Mazzarri quando si
lamenta perché si definisce il gioco del
Napoli, gioco all’italiana (il Napoli gioca difesa e contropiede , più
all’italiana di così..). Un minimo di equità? Mancano poi le esternazioni di
Cellino, capace di sbraitare e lamentarsi (per cosa poi,?) dopo la gara contro
la Juve, ma non pervenuto dopo il rigore palesemente regalato alla Lazio nella
gara vinta contro il Cagliari.
Ultima
annotazione per il pubblico presente ieri allo Juventus Stadium : primo tempo
di incitamento alla squadra, secondo tempo un po’ sonnacchioso (in simbiosi con
la squadra), per poi risvegliarsi dopo il vantaggio della Sampdoria.
Incomprensibile a parer mio (per non dire altro) l’atteggiamento di parte della
tribuna ovest che ha lasciato lo stadio dopo la rete del vantaggio doriano.
Facile essere tifosi quando si vince o quando le cose vanno bene, ma un vero
tifoso lo dimostra soprattutto sostenendo la squadra nelle sconfitte e nei
momenti di difficoltà. Quindi, la prossima volta, state a casa. Al limite
dovrete solo cambiare canale, o cambiare stanza. Nulla di così difficile.
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