Che in Italia la giustizia sia spesso folkloristica, lo si apprende giorno dopo giorno.
Lascia senza parole la sentenza del Tnas, che ha ridotto la squalifica al tecninco bianconero Antonio Conte da dieci a quattro mesi.
Da qualunque parti la si guardi, è una sentenza priva di alcun senso logico. Pare il solito compromesso all'italiana per non scontentare nessuno e accontentare un pò tutti. In realtà, questa sentenza, non accontenta nessuno, o meglio scontenta tutti.
Se Conte è innocente infatti, deve essere assolto.
Se Conte è colpevole, la condanna va confermata.
Così, invece, nulla di crea e nulla si distrugge.
Cioè, Conte a queso punto sembra colpevole ma non tanto. Oppure, innocente ma non troppo.
Ma non esistono vie di mezzo: o innocente o colpevole!!!
La sensazione personale è che il Tnas, in seè, abbia compreso l'innocenza del tecnico, ma non potesse pronunciarsi in tal senso per non sconfessare del tutto Abete e i vertici federali. Da qui, una sentenza "fai da te", senza capo nè coda.
Ampliando l'orizzonte, quando uscirono le prime indiscrezioni in merito alla "bomba" del calcioscommesse, ovvero "scommessopoli", si auspicava pugo duro, nessuna tolleranza, etc, etc... Come al solito, alle parole, non hanno fatto seguito i fatti. Anzi, il processo è stato un mix di comicità surreale e improvvisazione cabarettistica, nel quale impavidi attori melodrammatici (vedi Carobbio e non solo) alla fine hanno patteggiato pene ridicole rispetto ai reati commessi (e confessati), mentre altri attori meno performanti, hanno subito condanne sproporzionate rispetto a coinvolgimenti marginali o addirittura nulli.
La giustizia sportiva va riformata, al più presto.
Altrimenti, si rischia che anche la prossima volta, tutto svanirà come in una bolla di sapone. Bisogna impedire all'uomo nero di continuare a manovrare le fila di burattini impalpabili....
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