domenica 15 aprile 2012

Ciao Mario.

Non ti conoscevo di persona, ma come giocatore sì, dai tempi del Vicenza. Un grande campionato e un grande attaccamento alla causa vicentina. Un ragazzo semplice, sempre sorridente, nonostante un cuore devastato da un destino atroce. Oggi mi chiedo se esista davvero Dio, ma soprattutto come sia possibile un accanimento così feroce contro un ragazzo di soli 25 anni, già segnato da anni di sofferenze e lutti? Oggi mi risulta difficile dire che il calcio è poesia, che la stessa vita sia poesia. Intanto Pier Mario è lassù, e ha raggiunto i suoi cari.
Ora, se vogliamo far sentire al ragazzo il nostro calore, la nostra voce, l'affetto e l'amore, possiamo farlo in un modo solo: proseguendo ciò che stava facendo in vita, ovvero, come ha già comunicato di vole fare la società Udinese calcio, prendersi cura della sorella disabile.
Questo è il modo migliore per onorare Pier Mario.
Riposa in pace, ragazzo dal sorriso d'oro.

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