lunedì 20 settembre 2010

Un pò di luce.

E finalmente è arrivata la prima vittoria e, soprattutto, senza subire reti. Ora non bisogna lasciarsi prendere da facili entusiasmi e lanciarsi in proclami di vittoria. Nulla è stato fatto. Solo un piccolo passo avanti. Al di là della vittoria numerica, quello che si è potuto notare ieri, è stato il maggior spirito di sacrificio ed abnegazione mostrato da tutta la squadra. Dall'attacco a ritroso, una squadra in grado di dare copertura migliore alla difesa e di ripartire velocemente con la freccia dell'est Milos Krasic. E' anche vero che l'Udinese ha concesso praterie al serbo, causa una disposizione tattica a dir poco cervellotica. E' pur vero che la stessa Udinese aveva fatto soffrire l'Inter non meno di una settimana fa e che le fatiche di coppa avrebbero potuto farsi sentire. Si inizia ad intravedere qualcosa di positivo, finalmente. Bisogna però continuare a lavorare e migliorare, perchè, nei prossimi quindici giorni, ci saranno cinque impegni molto probanti e, dopo allora, ne sapremo qualcosa in più sulla reale consistenza della squadra.
Un pò di luce anche su questo campionato che ha portato alla ribalta in queste prime tre giornate una squadra come il Cesena, capace di essere l'unica difesa imbattuta di questa serie A. Un plauso ai romagnoli che stanno divertendo ed entusiasmando in queste domeniche di fine estate.
Il calcio, come la poesia, deve far sognare e divertire. Ecco perchè realtà come quella romagnola, come il Chievo o come altre realtà, non fanno che bene a questo mondo dorato del pallone. Un mondo che probabilmente domenica scenderà in sciopero, incrociando le gambe, per rivendicare diritti piuttosto incomprensibili. Lo vadano a raccontare alle migliaia di precari in lotta per un posto di lavoro o a chi lavora in fabbrica o si danna l'anima per meno di 1.000 euro al mese. Penso che, un minimo di onestà e di obiettività, dovrebbero far tornare questi alieni sulla faccia della terra. Tra l'altro, mi chiedevo cosa cambierà per Oddo domenica prossima. Tra lo stare in tribuna o lo stare a casa (tanto non gioca mai). Forse così si risparmio il viaggio sino a Milanello. Chi lo sa.
E poi, da amante del calcio e da bambino che amava correre dietro al pallone continuo a chiedermi come sia possibile che certi calciatori preferiscano stare in tribuna (o addirittura fuori rosa) solo per guadagnare milioni, piuttosto che magari ridursi l'ingaggio ma giocare in un'altra squadra. Il calcio è ormai quasi solo business. Girano troppi soldi e i procuratori non fanno altro che alimentare questo circolo vizioso. per carità, fanno il loro lavoro. E, in alcuni casi lo fanno davvero bene (vedi Raiola).
A proposito: avrei anche io bisogno di un "Raiola" come procuratore. Sicuramente riuscirei a "sfondare" nel mondo della poesia e della scrittura. Raiola cercasi.....

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