venerdì 24 settembre 2010

Il senso della pazienza.

Dopo l'ennesima disastrosa partita di ieri sera, ho sentito dire per l'ennesima volta le stesse cose trite e ritrite. "Squadra in rodaggio", "facciamo sempre i soliti errori", "ci vuole pazienza", etc, etc...
Squadra in rodaggio: su questo non ci piove. La domanda è: fino a quando durerà il rodaggio? Fino a maggio 2011?
Facciamo sempre gli stessi errori: bella giustificazione. Magari correggerli? Cambiare qualcosa per provare a rimediare? Lavorare di più?
Ci vuole pazienza: cosa vuol dire? Che dobbiamo pazientare per tante domeniche sperando di iniziare magari a prendere solo due reti a partita, poi magari una e raggiunta la salvezza potremo finalmente esultare? Pazienza...
Tre partite in casa: 9 reti subite. Non c'è molto da aggiungere. La vittoria di Udine, come volevasi dimostrare, era stata ottenuta più per demeriti degli avversari che per reali meriti. Metti di fronte una squadra un tantino più quadrata (che però nelle precedenti trasferte aveva sempre subito tre reti) e si ritorna all'origine, ovvero al nulla.
Possibile che questo allenatore non si renda conto che forse sarebbe utile cambiare modulo? Cambiare uomini è impossibile, viste le carenze organiche (organico che però ha scelto e voluto lui e del quale se ne deve assumere tutte le responsabilità). Certo, bisognerebbe avere un allenatore che di moduli ne conosca almeno due. Invece, pare che il "Tremonti" della panchina ne conosca solo uno.
La cosa però più paradossale, a mio parere, è la dimensione da squadrette provinciale raggiunta non solo dalla squadra, ma anche dai tifosi. E si, perchè chiamare i giocatori a raccolta sotto la curva per gli applausi, dopo una prestazione ed un risultato del genere, è proprio il barometro della mediocrità che si respira nell'ambiente juventino. Certo, fa molto "british"...Provate ad immaginare un lavoratore che per un mese di fila commetta sempre gli stessi errori. Sicuramente il suo datore di lavoro gli darà una bella pacca sulle spalle e lo ringrazierà per l'impegno. Di sicuro.
Ormai anche i tifosi si stanno rassegnando all'idea di una squadretta di media classifica. Del resto, le giustificazione e le motivazione che, dopo ogni partita, Marotta e Del Neri ci forniscono, sono sempre le stesse e, sono quelle che già fornivano ai tempi della Samp. Peccato che non si siano accorti di essere a Torino e non a Genova. Già, ma in effetti anche per loro, probabilmente questo sa di miracoloso.
Ci chiedono pazienza. Fino a quando la dovremo avere? Fino a quando potremo esultare per la raggiunta salvezza? I giocatori che sono arrivati li ha voluti l'allenatore. Quindi, ne è direttamente responsabile. La pazienza ha dei limiti. Meglio che la valigia sia sempre pronta....

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