venerdì 17 settembre 2010

Il parallelo tra Torino e Roma.

Analizzando questo primo mese di calcio attivo, risulta evidente un certo andamento parallelo di Roma e Juventus (ahimè in negativo). Squadre sfilacciate, difese allo sbando, scarsa reattività, paura di sbagliare e involuzione della manovra. Altra caratteristica comune è la dipendenza delle due squadre dai due giocatori simbolo (le ultime bandiere del calcio italiano), ovvero Totti e Del Piero. Giocatori che ancora hanno lampi di classe ma che, per limiti d'età, spesso in campo passeggiano e non corrono. Le sorti di Juve e Roma però sono direttamente legate ad essi, sia in campo che fuori. Diciamo che le due squadre sono "ostaggio" dei rispettivi campioni. I due inoltre, da soli o quasi ,esprimono l'intero tasso tecnico delle rispettive squadre.
Altra caratteristica simile è la presenza, alla guida dei due club, di allenatori mediocri e mai vincenti. Allenatori che hanno fatto bene in club di seconda o terza fascia oppure in annate nelle quali non era chiesto loro nulla. Basta vedere gli ultimi anni, quando Ranieri ottenne un ottimo risultato al primo anno da allenatore della Juve (quando nulla gli era chiesto), mentre andò al di sotto delle attese il secondo anno. Lo scorso anno arrivò a Roma in un ambiente alla deriva e arrivò quasi a sfiorare lo scudetto (nulla gli era chiesto se non quello di salvare il salvabile ma, alla fine della fiera, quando era ora di calare il dna vincente, la Roma si perse). Idem per Del Neri, autore di ottime stagioni a Chievo e di una bella annata con la Sampdoria, ma totalmente inefficace alla guida della Roma o addirittura esonerato dal Porto ancor prima di iniziare.
La Roma era la squadra che esprimeva il miglior gioco in Italia. Ora, sembrano tanti pulcini spauriti in mezzo al campo. La Juve invece paga le lacune di una campagna acquisti a dir poco incomprensibile, con l'acquisto di vagonate di esterni (di cui uno potenzialmente buono), zero qualità e zero rafforzamento difensivo. Ecco, le difese di Juve e Roma, sono quantomeno imbarazzanti. Figlir anche di centrocampi che non filtrano, non coprono e non proteggono. Che dire dell'attacco? La Juve si trova con un attacco che, per età media, può avvicinarsi a quello di una casa di riposo. La Roma invece ha puntato molto sull'immagine, con l'acquisto dell'ultima ora del tronista Borriello (per altro uno dei pochi a salvarsi a Monaco). Tempi duri per le due squadre che, negli anni '80, si contendevano le prime pagine dei giornali sportivi. A Roma già serpeggiano voci e malumori sul conto di Ranieri (ma che pensavano, che fosse un nuovo Capello?). A Torino invece, nonostante le dichiarazioni di Aquilani sulle fantomatica somiglianza tra Del Neri e Capello (avranno forse lo stesso numero di scarpe o gli stessi occhiali ?), si capisce ogni giorno di più quanto il progetto o presunto tale portato avanti dal nuovo corso (che poi non pare ahimè molto lontano dal vecchio- anzi) sia in realtà un progetto di ridimensionamento graduale e totale che porterà nel giro di pochi anni una gloriosa società come la Juventus ad esultare per un pareggio contro avversari come i polacchi di ieri sera. Già, la partita di ieri sera. Ennesima perla, contro una squadra del dopolavoro ferroviario. E , sia a Torino che a Roma, si parla di ambienti depressi. Tranquilli, ci penseranno i due allenatori a tirar su il morale alle truppe, magari rilasciando dichiarazioni del tipo "Speriamo di riuscire a salvarci quest'anno", oppure " Eh si, credo che la salvezza sia un obiettivo raggiungibile".

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